4/10/2019

Patrimoni mediterranei e cittadinanza. Distruzione, ricostruzione, conservazione delle memorie e partecipazione cittadina.

A Napoli un convegno internazionale a cui non potevamo mancare!


Senza un processo di accrescimento culturale non può esserci sviluppo, né personale né collettivo. Siamo tutti figlie e figli della STRAORDINARIA cultura del bacino di questo nostro mare Mediterraneo su cui abbiamo avuto la sorte di nascere, crescere e formarci, culla di civiltà millenarie che ci hanno resi quello che siamo. Siamo figlie e figli dei greci, dei romani, degli egizi e di tutte le culture che sul nostro territorio hanno lasciato un segno e questo fa la differenza. Patrimonio culturale, identità, impresa, economia e territorio: su questo lavoriamo.

“Che rapporto c’è tra il patrimonio culturale e le comunità di cittadini? La convenzione di Faro (in attesa di essere ratificata in Italia dal 2013) introduce un concetto che, solo apparentemente, si configura come innovativo: il patrimonio culturale come eredità collettiva ovvero  un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione.
Chi sono i membri di questa comunità? Un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future.
Si è deciso, quindi, attraverso uno strumento internazionalmente condivisibile, di ufficializzare una prassi consolidata: riconoscere il ruolo delle comunità locali nella conservazione dei patrimoni e la loro trasmissione alle nuove generazioni.”

Estratto dall’articolo de IL Mondo di Suk:
https://www.ilmondodisuk.com/dibattitonoi-figli-figlie-del-mediterraneo-uneredita-ingegno-guarda-al-futuro/?fbclid=IwAR0shhSCANzK2vCtyCxjTlJMhnGT-4QAca62L2cs3Qz5YYvVlavd_NEKTHE