25/3/2021

Enterprisingirls per Dantedì 25 marzo 2021

Quest’anno cade la ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e celebriamo il Sommo Poeta attraverso alcune delle figure femminili immortalate dai suoi versi nella Divina Commedia e nella Vita Nova. Ne abbiamo scelte tre, tre donne che presentiamo nell’interpretazione che di loro hanno dato artigiane/i artiste/i attraverso gioielli ideati e realizzati a mano.

Sara Lubrano
“Deh, quando tu sarai tornato al mondo e riposato de la lunga via - seguitò 'l terzo spirito al secondo - ricorditi di me che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma: salsi colui che ‘nnanellata pria disposando m’avea con la sua gemma”  (Divina Commedia Purg., V, vv.130-136)

Pia de’ Tolomei  fu assassinata  - si sospetta - dalla stessa mano che le aveva donato un anello nuziale con una gemma, per lei, dunque, una pietra fredda e dura come il ghiaccio, un quarzo ialino tagliato a mano montato su argento brunito e scabro come la torre di una fortezza con un tocco a contrasto: foglie d’argento bagnate in oro giallo a simboleggiare l’inganno con cui si avvolge e ammanta il simbolo dell’amore eterno che un uomo dona a una donna. Il quarzo ialino è anche noto come cristallo di rocca e Pia de’ Tolomei venne gettata dal balcone del castello della Pietra, una rocca,  in Maremma. (Ancora oggi  le rovine sono indicate come “il salto della Contessa”.)


Elena Manocchio
“Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo de la luce quasi a uno medesimo punto, quanto a la sua propria girazione, quando a li miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia mente, la quale fu chiamata da molti Beatrice, li quali non sapeano che si chiamare”  (Vita Nova II, 1,2)

Gli orecchini Flare, dalle molteplici sfaccettature, rischiarati dal bagliore della luce diafana che si riflette sulla materia vibrante e metallica dell’argento, per ‘la gloriosa donna de la sua mente’, complessa e multipla, poliedrica e baluginante.



Vincenzo Aucella
"ma son del cerchio ove son li occhi casti di Marzia tua, che 'n vista ancor ti priega, o santo petto, che per tua la tegni."  (Divina Commedia Purg. I, vv.78-80)

L’espressione dolente di Marzia si irradia dagli occhi da cui traspare l’anelito, il desiderio, che il marito la consideri ancora sua, per esprime la delicatezza un incisione su corallo rosa del Pacifico, per lei creatura discreta e casta, una nuance discreta, pallida e soffusa e non lo squillante e passionale rosso del corallo Mediterraneo