mercoledì 01 luglio 2020

Il sessismo nella lingua italiana - campagna di comunicazione

Ma come parli?

Architetta, avvocata, ingegnera? Sono parole cacofoniche e poi ci sono cose più importanti a cui pensare!
Non è la lettera A che fa di me una professionista, sono un avvocato! Si è sempre detto così perché adesso bisogna cambiare le cose?


Quanto spesso ci capita di leggere e ascoltare argomentazioni simili? Si è sempre detto segretaria, maestra, cuoca, domestica, infermiera perché le donne - nel mercato del lavoro - erano segregate solo in alcune attività, ancora oggi alcune madri consigliano alle figlie di scegliere la carriera di insegnante perché essa offre tempi e orari conciliabili con la vita familiare. Dal 1960 - con la famosa sentenza della Corte Costituzionale scaturita dal ricorso promosso da Rosanna Oliva - alle donne vennero riconosciuti diritti e potestà politiche correlate alla carriera pubblica (il ricorso riguardava il concorso per la carriera prefettizia).
Su iniziativa di 10 parlamentari donne, tre anni più tardi, l’Assemblea legislativa abrogava la ormai datata legge del 1919 riconoscendo il diritto di accesso per le donne a tutte le carriere con la sola esclusione delle forze armate. L’ultimo baluardo della segregazione di genere, la carriera militare, cade allo spirare del secolo scorso nel 1999.

La lingua italiana ha una grammatica chiara: si declina al femminile e al maschile, il neutro non esiste così come non esiste il maschile inclusivo.

Allora perché tanta resistenza? Se è solo un cambio di vocale dove è il problema?

Sono trascorsi più di trent’anni dalla pubblicazione de “Il sessismo nella lingua italiana” (1986) e le Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana (1987) di Alma Sabatini. Con queste pubblicazioni, frutto di un lavoro all’interno di una commissione di studio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alma Sabatini introdusse un dibattito - ancora vivo e animato - portando in Italia il confronto con l’esperienza americana e le conversazioni con Betty Friedan che arricchì i lavori della prima Commissione Nazionale per la realizzazione della parità tra Uomo e Donna istituita nel 1984. L’Accademia della Crusca è intervenuta più volte e da poco è in libreria “Il sessismo nella lingua italiana - Trent’anni dopo Alma Sabatini” curato da Anna Lisa Somma (https://www.facebook.com/annalisasomma20) insieme con Gabriele Maestri.

Con Anna Lisa - ricercatrice e studiosa della materia - abbiamo deciso di creare una campagna di comunicazione su alcuni concetti chiave relativi all’uso sessista della lingua italiana.

 

Per leggere di più sul dibattito, il link alla recensione del libro:
https://www.ilmondodisuk.com/